Le amnesie dell'Economist Leggere i dati pubblicati ieri dall’Istat e dar ragione al survey dell’Economist sull’Italia è un tutt’uno. Il prodotto interno lordo nel primo trimestre 2011 è aumentato dello 0,1 per cento, ha certificato l’Istituto nazionale di statistica. Aumentato? Siamo seri, al netto dell’errore statistico è persino diminuito. Dunque, il paese non cresce, confermando una stagnazione che dura da una dozzina d’anni. Eppure, il velo statistico nasconde una realtà complessa. Ci sono più cose in cielo e in terra d’Italia, di quante ne contenga la filosofia del settimanale di St. James. Leggi L’Economist ha fregato i suoi lettori di Giuliano Ferrara Stefano Cingolani 11 GIU 2011
Default non è morire Tutte le ipotesi in campo per far fallire la Grecia in modo pilotato Il nome della cosa cambia: reprofiling, rollover, rescheduling che può essere morbido o duro, volontario o (extrema ratio) forzoso. La sostanza, invece, è una sola: si sta discutendo di far fallire la Grecia in modo pilotato. Ci sono differenze importanti, tuttavia è ormai chiaro che i risparmiatori non riscatteranno i titoli al loro valore e alla scadenza prevista al momento dell’acquisto. Stefano Cingolani 07 GIU 2011
La tenue e ondivaga Confindustria non solo marcegagliana Francesco Saverio Nitti, mente acuta e implacabile statalista, ricordava quando ricevette a Palazzo Braschi, sede del governo, la giovane Confindustria che gli chiedeva di fare qualcosa contro la crisi. Lui, sarcastico, replicò: “Cosa?”. E improvvisamente nel salone rinascimentale scese un imbarazzato silenzio. L’aneddoto viene in mente volendo tirare le somme della presidenza Marcegaglia. Stefano Cingolani 28 MAG 2011
E’ giusto che Atene cada "La dinamica che definisce il capitalismo, quella dell’inesorabile competizione sul mercato, cozza con il desiderio umano di stabilità e certezza: questo è il problema. La competizione, la forza più grande del capitalismo, crea ansietà in tutti noi”. Alan Greenspan, allievo di Ayn Rand, coglie nelle sue memorie, “L’età della turbolenza”, il senso ultimo della questione. L’ansia e poi il panico hanno dominato la grande crisi finanziaria. Ma la voglia di stabilità e certezza si trasforma in un boomerang. Stefano Cingolani 26 MAG 2011
Sotto a chi tocca al FMI Il fronte frastagliato degli emergenti fa felice l’Europa Europa contro il resto del mondo, e gli Stati Uniti in mezzo. Le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn hanno aperto la corsa alla poltrona di direttore generale del Fondo monetario internazionale, e per la prima volta i fondatori sono sfidati dalle nuove potenze economiche. Queste hanno colto l’occasione per negare il diritto acquisito degli europei che dura dal 1946 (il primo direttore fu un belga, Camille Gutt), in base a un patto con gli americani i quali sono sempre stati interessati a controllare la Banca mondiale, nelle cui casse circolano dollari, non unità di conto come i diritti speciali di prelievo (composti da un basket di valute: dollaro, euro, yen e sterlina) emessi dal FMI. Stefano Cingolani 20 MAG 2011
Dramma blu Onore al delegato Pino Viola che ha avuto il coraggio di ascoltare i suoi compagni e fare quello che pensava fosse il loro interesse. Onore a Pino Viola che, in preda a un dilemma politico e interiore, vuole dimettersi. Dice che è una questione di coerenza, ma la coerenza per un rappresentante sindacale non sta nell’ascoltare la voce della base? Ci si aspettava che oggi i vertici della Fiom reagissero così alla dolorosa intervista rilasciata al quotidiano Liberazione dal rappresentante sindacale alla ex Bertone. Stefano Cingolani 04 MAG 2011
Campioni d’Italia Come ha fatto Mario Draghi a convincere Wolfgang Schäuble oltre ad autorevoli opinionisti e giornali tedeschi (da Der Spiegel a Handesblatt), di essere l’uomo giusto alla Banca centrale europea, in barba a vecchi, ma radicati pregiudizi? E Giulio Tremonti? Ha sfidato la sacralità dei trattati davanti al Parlamento di Strasburgo e tutti lo hanno ascoltato sapendo che aveva ragione: sono stati concepiti prima della globalizzazione e andrebbero rivisti, come negarlo? Stefano Cingolani 20 APR 2011
I tormenti di Emma Quando venne eletta, i più la etichettarono “lady d’acciaio”, non solo per mancanza di fantasia visto che l’azienda di famiglia tratta proprio con i derivati del ferro e del carbone, ma per il suo piglio di guerriera tutta d’un pezzo. Ben presto, però, come l’amazzone Bradamante sotto l’elmo e il bianco pennacchio, Emma Marcegaglia rivelò un carattere sì fiero, ma trepidante, non alieno da passioni, smarrimenti e incertezze. Umana troppo umana, al pari del personaggio ariostesco (sarà perché Ferrara e Mantova sono così vicine). Emancipatasi dal mentore Montezemolo; attratta dalla malia di un Berlusconi che la tratta da figlioccia e ripete: “Il mio programma è esattamente come il tuo”. Stefano Cingolani 17 APR 2011
Perché le riforme di Tremonti ancora non incidono Tutto era cominciato il 31 gennaio con una lettera al Corriere della Sera, nella quale Silvio Berlusconi proponeva “la più grande frustata al cavallo dell’economia che la storia italiana ricordi”. Non “un’azione antidebito da formichine”, bensì misure per “portare la crescita oltre il tre-quattro per cento in cinque anni”. Il presidente del Consiglio lanciava l’offerta anche all’opposizione che l’ha fatta cadere. Giulio Tremonti, ministro dell’Economia, ha preso in mano l’iniziativa. Stefano Cingolani 15 APR 2011
Con Galateri è completa la rivoluzione Generali che piace a Mediobanca La nomina di Gabriele Galateri conte di Genola alla presidenza delle Assicurazioni Generali chiude la prima fase con il successo di Mediobanca e dei manager che la guidano, a cominciare da Alberto Nagel. Ma ecco che si apre già la seconda fase di quella che a ragione viene chiamata la madre di tutte le battaglie finanziarie. Diretto come un tedesco sa essere, tocca a Dieter Rampl dare fuoco alle polveri annunciando la revisione del patto di sindacato Mediobanca, che controlla il 44 per cento del capitale e da otto anni regola i precari equilibri nella banca d’affari e, giù giù, nelle sue controllate più sensibili: Telecom, Rcs, Pirelli, Italcementi, Impregilo, Fondiaria e il gruppo Ligresti. Stefano Cingolani 09 APR 2011